domenica 3 novembre 2013

Pasta con la Tonnina 2.0





Per 2 persone (affamate):

250 gr di pasta corta
400 g polpa di pomodoro
1 trancio di tonno o palamita freschi  
1 cipolla rossa
spicchio di aglio
1/2 carota
1/2 cipolla bianca
olio di oliva
origano
basilico
prezzemolo
peperoncino
sale
zucchero



Preparare separatamente gli ingredienti come riportato in seguito, scegliendo le tempistiche come meglio vi aggrada, possibilmente cercando di avere il tonno pronto pochi minuti prima di scolare la pasta:

  1.  Soffriggere lo spicchio d'aglio con un trito di carota e cipolla bianca in un paio di cucchiai di olio (o acqua se siete di quelle persone light) e aggiungere la polpa di pomodoro e mezzo bicchiere di acqua due pizzichi di zucchero e sale a seconda dei gusti, alcune foglie di basilico, peperoncino a piacere. Far tirare la salsa, lasciando il coperchio leggermente aperto: far andare per 15/20 minuti.
  2. Fare a fettine grossolane la cipolla rossa e mettere ad appassire in un cucchiaio di olio di oliva (qui non ci sono storie del light o non light, qui si fa così sennò non viene come si deve) con un paio di pizzichi di origano e prezzemolo fresco.
  3. Cuocere la pasta (corta) in abbondante acqua bollente salandola dopo il punto di ebollizione (!) sennò tutte le volte la stessa storia che se si guarda l'acqua bolle dopo e invece per forza che se tenete aperto il coperchio è ovvio che bolle dopo....
  4. Cuocere il trancio o la fetta (almeno spessa un dito), divisa in quattro parti, semplicemente in padella o meglio ancora alla piastra con un filo d'olio o anche senza (se il tonno è fresco lo potete fare come vi pare anche guardarlo e basta che è una cosa sublime ... però lo mangerei fossi in voi).

Una volta preparati gli ingredienti scolare la pasta e condire con la salsa di pomodoro, mettere 2/4 di tonno in ogni piatto e dividere la cipolla equamente in ogni piatto.

Accompagnare con un bel vino rosso, profumato e strutturato.

E' un piatto tipico della parte siciliana della mia famiglia, come tipico è il piatto unico nella cultura siciliana. Nel tempo ne ho rubato con gli occhi i passaggi salienti da mio padre Turi, osservandolo, cercando con pazienza di ricostruire i sapori che mia nonna Giovanna dava a questo piatto.



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For 2 people ( hungry ) :

250 gr of pasta
400 g tomato pulp
1 slice of fresh tuna or bonito
1 red onion
clove of garlic
1/2 carrot
1/2 white onion
olive oil
oregano
basil
parsley
pepper
salt
sugar


Prepare the ingredients separately as indicated below , and select the timing the way you want , possibly trying to get the tuna ready a few minutes before draining the pasta :


  1.  Saute the garlic with chopped carrot and white onion in a couple tablespoons of oil (or water if you are of those people light) and add the chopped tomatoes and half a glass of water two pinches of sugar and salt according to tastes , a few leaves of basil, pepper to taste . To pull the sauce , leaving the lid slightly open: to go for 15/20 minutes.
  2. Coarse to slice the red onion and put to dry in a tablespoon of olive oil ( here there are stories of light or no light , do so here otherwise it is not as it should be ) with a couple of pinches of oregano and  fresh parsley.
  3. Cook the pasta in plenty of boiling water salting after the boiling point (!) otherwise all times the same story that if you look after the water boils and instead to force that if you hold the lid open is obvious that bubbles after ... .
  4. Bake slice or slice (at least one finger thick) , divided into four parts , simply pan-fried or even better at the plate with a little olive oil or even without (if the tuna is fresh you can do as you please look at it and also just one thing that is sublime ... but eat it if I were you ) .


Once prepared the ingredients drain the pasta and serve with the tomato sauce , put two quarters of tuna on each plate and divide the onion evenly in each dish .

Serve with a nice red wine, perfumed and structured.

It's a typical dish of Sicilian side of my family, as is the typical dish in the Sicilian culture . In the time I have stolen with my eyes the most salient passages from my father Turi , watching , trying patiently to rebuild the flavors that my grandmother Giovanna gave this dish.

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